La Comunicazione Unificata (UC – Unified Communication) è un’architettura di sistemi telematici che si avvalgono di mezzi diversi raggiungibili attraverso un’unica interfaccia comune: in altre parole, si tratta dell’integrazione di servizi di real-time di comunicazione quali, ad esempio, l’Instant messaging (chat), la Telefonia IP, la videoconferenza, con i mezzi di comunicazione in differita quali la segreteria telefonica, e-mail, SMS e fax.
Pertanto attraverso la Comunicazione Unificata o Integrata l’utente può:
- inviare un messaggio su un supporto e accedervi da un altro;
- aspettarsi un’interfaccia completa nelle sue funzionalità su dispositivi diversi, ad esempio telefono, desktop, smartphone, tablet, ecc..
- accedere, tramite una singola interfaccia web, a comunicazioni audio e video, chat, condivisione di file, condivisione desktop.
Nonostante questi vantaggi, molte aziende continuano ad utilizzare elementi indipendenti e disgiunti, i classici Skype, Whatsapp, Telegram e Viber in quanto molti imprenditori rimangono titubanti rispetto all’adozione della Comunicazione Unificata domandandosi se apporti o meno dei benefici concreti.
Per rispondere a questi dubbi è sufficiente esporre i principali svantaggi della Comunicazione non unificata: in primis, i dipendenti sono obbligati a installare diverse applicazioni invece che una sola; in secondo luogo, devono tenere sott’occhio vari dispositivi finendo per perdere informazioni importanti. Inoltre impiegano il doppio del tempo nella comunicazione e scambio di informazioni in quanto non esiste una rubrica telefonica unica per colleghi e clienti sullo smartphone: un messaggio ricevuto su un dispositivo è inaccessibile da un dispositivo diverso.
Date queste condizioni sfavorevoli, è chiaro che l’adozione di applicazioni discordanti costituisce ormai un “lusso” che ci si può permettere sempre meno.
La discriminante per l’imprenditore consiste nell’individuare la soluzione di UC più idonea per il proprio business, considerando i fattori che sono essenziali per non fare dell’investimento uno spreco di denaro.